mercoledì 22 aprile 2015

Mare Nostrum...

“Il mediterraneo sarà invaso, l’Europa tornerà ai tempi di Barbarossa, se si cerca di destabilizzare, si arriverà alla confusione, a Bin Laden, a gruppuscoli armati. Migliaia di persone invaderanno l’Europa dalla Libia. Bin Laden verrà ad installarsi nel Nord Africa e lascerà il mullah Omar in Afghanistan e in Pakistan. Avrete Bin Laden alle porte, in Tunisia e in Egitto c’è il vuoto politico. Gli estremisti islamici già possono passare di lì. Ci sarà una jihad di fronte a voi, nel Mediterraneo. La Sesta Flotta americana sarà attaccata, si compiranno atti di pirateria qui, a 50 chilometri dalle vostre frontiere. Si tornerà ai tempi di Barbarossa, dei pirati, degli Ottomani che imponevano riscatti sulle navi. Sarà una crisi mondiale, una catastrofe che dal Pakistan si estenderà fino al Nord Africa. Non lo consentirò! Il popolo è frastornato per quel che accade. Ma voglio farle capire che la situazione è grave per tutto l’Occidente e tutto il Mediterraneo. Come possono, i dirigenti europei, non capirlo? Il rischio che il terrorismo si estenda su scala planetaria è evidente, la guerra civile in Libia ha reso più facile per i contrabbandieri  trasportare persone attraverso il paese. Di conseguenza, il numero di persone in fuga da guerre e povertà in Africa e Medio Oriente per raggiungere l'Europa attraverso il Mar Mediterraneo è destinata a salire”…

Questa è lo stralcio di un intervista a Gheddafi prima della sua definitiva capitolazione, a leggerla vengono i brividi, al suo cospetto le profezie di Nostradamus sembrano “oroscopi” buoni per tutte le occasioni, con questo non intendo giustificare o rimpiangere i modi ed i metodi del suo “governo” ed ognuno puo trarne le proprie personali conclusioni, i commenti se vorrete sono ben accetti...

Da sempre il Mediterraneo grazie alla sua “privilegiata” posizione geografica è stato centro di attività marinaresche, di commerci e di migrazioni tra le popolazioni che vi si affacciano, bisogna dire che è stato anche teatro di grandi battaglie, e traffico piratesco legato al commercio degli schiavi, proprio come quello che è tornato “fiorente” negli ultimi anni…
Il viaggio inizia a bordo di vecchi e rumorosi camion che attraversano città rese fantasmi dalle guerre in essere, deserti interminabili in cui di giorno il caldo ti opprime e la notte il freddo entra nelle ossa, territori isolati e controllati da gente che inneggia all’odio ed alla violenza con il solo scopo di diventare i soli ed incontrastati padroni di interi paesi, per i loro sporchi interessi, in nome di un Dio, che Dio non è…

Ammassati nei cassoni dei camion uomini, donne, bambini e anziani, in fuga da questo orrore in cerca solo disperanza, la disperazione e la paura li ha portati a scegliere l’unica scelta che non fosse quella di morire decapitati, fucilati o uccisi da una bomba nel cuore della notte, che non fosse quella di “vivere” in luoghi dove la vita non ha piu valore e la dignità di un uomo è solo un concetto reso vago dalla continua barbarie a cui sono sottoposti. Stretti uno agli altri molti di loro hanno venduto tutto ciò che avevano per pagarsi il “viaggio” e tutto quello che gli rimane è la speranza di arrivare alla “terra promessa”…

L’ultima tappa prima di attraversare il Mediterraneo è la Libia, qui finisce il loro viaggio via terra, vengono scaricati dai camion, spesso maltrattati e frustati al solo scopo di intimorirli, vengono rinchiusi in piccole case dove si consumano anche abusi, in attesa di imbarcarsi, se non dopo aver pagato il prezzo d’imbarco che equivale a circa 1.500 dollari (fonte OIM), in molti casi i profughi vengono rinchiusi in veri e propri centri di detenzione se non hanno la disponibilità economica e fino a quando non saranno in grado di pagare…
All’imbrunire i profughi vengono fatti uscire dalle case dove si trovavano rinchiusi, in fila, in disperato silenzio si avviano verso i fatiscenti barconi e gommoni che li porteranno aldilà del Mediterraneo, lasciandosi dietro tutto l’orrore che i loro occhi hanno visto ed i loro corpi hanno vissuto, la speranza diventa tangibile, a portata di mano, manca solo attraversare questo braccio di mare…

Le barche sono sovraffollate, insicure e instabili, sembrano barchette di carta, come quelle che facevamo da bambini e che quando le mettevamo nelle pozzanghere o nei piccoli rii cittadini il piu delle volte “affondavano” con nostro stupore e rammarico. Lo sgherro inizia la conta, prima gli uomini, loro usano cosi, poi le donne, sono circa 900 persone, i bambini non vengono neanche contati, tutti ammassati nuovamente in spazi angusti, nessuna possibilità di muoversi, il rumore improvviso del motore che sbuffa, inizia il viaggio, al buio, il rollio della barca è l’unico movimento che si percepisce, spruzzi d’acqua salata sui visi, bambini stretti alle loro mamme, preghiere sussurrate a testa china, come quando certi nostri anziani recitavano il Rosario…

Cover Illustration for La Peste Magazine by Owen Gent
La paura prende il sopravvento quando in mare aperto le onde cominciano a lambire la barca, non sono piu semplici spruzzi, le persone cominciano a muoversi, i bambini piangono attaccati alle loro mamme, nessuna luce nessuna nave all’orizzonte, solo acque scure e minacciose ed un cielo cupo, come se sapesse in anticipo cosa stia per accadere, lo sgherro al timone col suo satellitare chiede aiuto alla Capitaneria che immediatamente dirotta sul barcone un mercantile per dare soccorso alle persone a bordo, è una questioni di attimi, lo sgherro cerca di accostarsi alla nave ma sbaglia manovra, le persone urlano disperate cercano di mettersi in salvo, cercano di aggrapparsi con tutte le loro forze alla vita che sentono sfuggirgli di mano, proprio ora che la speranza era lì a poche miglia marine, la barca si capovolge, nel buio ed in quelle condizioni i bambini sono i primi ad annegare… tutto si è compiuto, in pochi istanti le acque nere e profonde hanno inghiottito uomini, donne e bambini, il loro futuro le loro speranze ed i loro sogni si sono persi per sempre in un punto impreciso al confine col nulla…

Erano 900 persone se ne sono salvate 25, tra cui lo sgherro, quando si dice destino beffardo, no, non è un sentimento di vendetta quello che mi anima, ma mi auguro che lo sgherro ogni volta che chiude gli occhi, anche per un semplice istante riveda la scena, risenta le voci e le urla di quelle persone in quella notte beffarda e tetra…

La tragedia, come spesso accade ha “attirato” l’attenzione sul traffico di esseri umani che sta avvenendo sotto i nostri occhi che dal Nord Africa va verso l’Europa, punto cruciale la Libia che come abbiamo visto è il punto di sosta per i profughi ed i disperati che fuggono dalle persecuzioni e dalle guerre sia dell’Africa che dal Medio Oriente, e non è un caso se scelgono proprio le coste Italiane per gli sbarchi, gli schiavisti sanno bene che oltre ad essere il paese piu vicino, siamo anche quello in cui è piu facile l’ingresso ed ottenere rifugio. Le condizioni in cui arrivano sono “indegne” per un essere umano, ma lo sono anche le condizioni in cui li accogliamo nei tristemente famosi centri di raccolta, aberranti luoghi da cui loro stessi fuggono, posti dove l’anima di queste persone viene ancora una volta soffocata, imbrigliata in percorsi disumani alla mercè di altre persone che per loro sono i nuovi “aguzzini”, costretti dalla “civiltà” occidentale a vivere in un modo che poco si scosta da quello da cui scappano, solo che noi gli diamo la ricarica, un pasto ed un luogo in cui dormire, anche se in una stanza lo faranno in 10, e le nostre istituzioni ed i nostri politici hanno il coraggio di chiamarla “accoglienza”…

Tutto questo mentre il nostro paese vive una crisi economica senza precedenti, e 10milioni di Italiani vivono sotto la soglia di povertà, dove chi si dovrebbe occupare materialmente, visti i congrui fondi, dei profughi si scopre colluso con schiavisti, mafiosi e politici, e molte cooperative ne sono l’esempio, facendolo diventare un business  privato, ma poi si battono il petto in pubblico quando accadono tragedie come quella descritta, e promettono nuove leggi e nuove norme piu dure piu incisive, ad ogni tragedia il livello si alza, mentre i problemi rimangono sempre uguali o peggio si moltiplicano, e cosi ai cittadini, che notano tutto questo ma si sentono impotenti,  non resta che indignarsi, urlare il dissenso, piangere questi morti, chiedono giustizia, vengono tacciati di razzismo, di mancata solidarietà, sol perché la realtà è ben diversa da come ce la propinano…

Dicono che saranno piu di un milione coloro i quali cercheranno di raggiungere le nostre coste nei prossimi mesi, non oso immaginare ciò che potrebbe accadere, una ecatombe, siamo davvero pronti a tutto questo? Ad accettare una simile tragedia? Siamo in grado di aiutare queste persone, se non lo siamo abbiamo il dovere di dirlo e di chiedere aiuto, anzi di pretenderlo, per loro, per noi e per rispetto a quella civiltà di cui ci vantiamo…

Intanto anche stanotte ci sarà chi dopo aver pagato e subito la conta, salirà su quel barcone, uomini donne e bambini, stretti uno all’altro, una preghiera sommessa coperta dal rombo della barca, con la paura negli occhi e la speranza nel cuore…      

6 commenti:

  1. Triste e toccante realtà....Francesca

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    1. Dici il vero Francesca, chissà se questa realtà verrà affrontata mai affrontata da chi ci governa nei modi e con la sensibilità dovuti. Grazie del tuo commento

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  2. Passo a vedere come procede :)

    Moz-

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  3. ottima radiocronaca condita da citazioni e riferimenti che non lasciano spazio al dubbio ma impongono la conoscenza. Molti fanno finta di "pensare", tu ci obblighi a farlo. Complimenti. "

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    1. Grazie Daniele, non dovremmo mai smettere di "pensare" e mai smettere di porci domande.

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