sabato 2 maggio 2015

L’Expo… la fiera delle vanità


“Quando sono innamorati, certi uomini, anche se vedono l'amo e la lenza e tutto l'apparecchio con cui saranno catturati, inghiottono egualmente l'esca”. (cit.)

Devo dire che ieri I° maggio ho vissuto una giornata, “emotivamente” parlando, strana, con repentini sbalzi d’umore, caratterizzati da un insolita tristezza pensando alla “festa dei lavoratori”, in un Paese, in cui la disoccupazione è al 13% e il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni si mantiene stabile al 36% (fonte dati Istat), i suicidi per problemi legati alle difficoltà economiche non fanno piu notizia, ed in cui una madre di 42anni “armata” di pistola giocattolo si presenta in banca per compiere una rapina, arrestata, e condotta in questura crollerà davanti ai poliziotti, che ancora una volta dovranno fare i conti con la disperazione di una donna che insieme al figlio non hanno una occupazione, non avevano di che mangiare da giorni, e quella che le sarà sembrata in quel momento l’unica soluzione, la trascinerà in un incubo ancora piu profondo… 

Ma ieri è stata anche l’inaugurazione dell’Expo 2015, il tema scelto dal nostro Paese è l'alimentazione e la nutrizione, una vetrina mondiale per mostrare una delle cose che sappiamo fare meglio, produrre cibo e cucinarlo, ma anche conoscere a nostra volta le realtà gastronomiche degli oltre 130 paesi partecipanti. Le prime immagini che ho avuto modo di vedere tramite i diversi social, ma anche tramite la bacheca di qualche amico, che ha pubblicato diverse foto dei vari padiglioni e aree dell’Expo essendo presente alla cerimonia di inaugurazione, bè, devo dire che mi sono sentito inaspettatamente “orgoglioso” alla vista di quanto è stato fatto, un po’ come quando ai campionati mondiali di calcio la squadra entra in campo e parte l’inno nazionale, un brivido sottile sulla schiena, e la speranza, mai sopita, che si, il nostro Paese potrebbe farcela, ma la partita è appena iniziata, ed i giocatori in campo non sembrano in gran forma…

Premesso che non sono un No Expo, ma come mio solito cerco di osservare le cose nella loro interezza, non lasciandomi affascinare troppo da ciò che è gradevole agli occhi, ma nemmeno far finta di non vedere i piccoli artifizi per nascondere ciò che agli occhi non si vorrebbe far vedere. Intanto un plauso a tutte le maestranze che con notevoli disagi, a loro non imputabili, hanno contenuto i “danni” sottoponendosi a turni di lavoro massacranti, ed un sentimento di gratitudine mi solleva, quando leggo che gli operai del padiglione del Nepal lasciano i lavori in corso per recarsi nel loro paese dopo il terribile terremoto verificatesi, terremoto che ad oggi conta oltre seimila vittime, e i nostri operai fanno di più, si organizzano e concludono il padiglione del Nepal, un senso di solidarietà di unione di sacrificio che non ha eguali, di nuovo affiora quel dignitoso orgoglio di essere Italiano…


Inizia la festa, politici, amministratori, rappresentanti delle istituzioni, imprenditori, volti nuovi e meno nuovi, sorridenti, si avvicendano alle telecamere, ognuno a proprio modo fautore di quello che “sarà un successo”, ognuno che avoca a sé la riuscita di questo evento, ma di cose che non vanno, di quelle cose che si tende a nascondere agli occhi di chi guarda, nessun accenno, giusto dirà qualcuno, non ne sono certo, di norma alla “prima” di una rappresentazione importante ed internazionale, si fanno anche le “critiche”…

L’Inno di Mameli, inno nazionale del nostro paese viene interpretato da un coro di bambini, la loro ingenuità e la loro dolcezza illumina il palco dove sono intenti ad esibirsi, giu i grandi, quelli che decideranno e decidono il loro futuro, insieme a quello di tutti noi, l’esibizione và avanti l’inno viene cantato, ma ad un certo punto le parole del testo originario vengono cambiate quello che era “siam pronti alla morte” diventa “siam pronti alla vita”, di colpo la tristezza prende il sopravvento, diventa dubbio, che si trasforma in delusione e rabbia, intendiamoci non mi scandalizzo certamente per una cosa del genere, ma mi chiedo è stato giusto? Davanti ad una platea internazionale cambiare l’inno con cui il nostro paese si identifica è una cosa normale? Quanti altri paesi lo avrebbero fatto? D’accordo quelle parole sulle bocche dei bambini potevano sembrare “inopportune” ma si sarebbe potuto spiegare il senso a quei bambini, invece la moglie del nostro Premier ha voluto cambiare quelle parole con l’assenso del marito, così oltre la legge elettorale, la modifica del senato, il jobs act, la Costituzione, cambia anche l’Inno nazionale su richiesta della sua consorte, deve averci preso gran gusto a “decidere” in autonomia, d’altronde “c’è chi può e chi non può, io può” diceva qualcuno di calcistica memoria…

mercoledì 29 aprile 2015

Il Governo e il mistero del “tesoretto” perduto…

Ricorderete che fino a qualche settimana fa si faceva un gran parlare, da parte del Governo, del famoso “tesoretto”,  brevemente, per chi fosse stato meno attento, si parla di ,  circa un miliardo e seicento milioni di €, per la precisione,  trovati tra le pieghe del DEF (Documento di Economia e Finanza che è il principale strumento della programmazione economico-finanziaria del nostro Paese, in quanto indica la strategia economica e di finanza pubblica nel medio termine) e che vista l’esiguità delle casse statali, avrebbe potuto in qualche modo portare un po’ di ossigeno in qualche comparto, vedi welfare, o esodati. Dicevo “avrebbe”, in quanto, dopo le prime esternazioni del Governo sul quando come e soprattutto a chi potevano essere indirizzate queste risorse, tutto d’un tratto la questione è sparita dalla scena, non ci è dato sapere da dove veniva fuori questo tesoretto, né a quanto ammontava veramente, ne al come impiegarlo, nulla, niente, non si hanno piu notizie, sparito, come un ectoplasma imprendibile, etereo…

“A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso si indovina” (cit.) diceva un politico d’altri tempi, tutto questo can can intorno a questo fantomatico “tesoretto” mi ha portato a fare delle considerazioni, due in particolare che voglio condividere con voi, magari potrebbe consolarmi il fatto di non essere l’unico “peccatore” ….

La prima, questa “operazione” mi sa tanto di averla vissuta, nello specifico quando questo Governo enunciò, con la solita enfasi che lo contraddistingue, l’aumento in busta paga per una parte di lavoratori degli ormai “famosi” 80€uro, “regalia” che a dire dei nostri governanti avrebbe dato un input all’economia nei consumi, dimenticando, ma io direi omettendo di dire, che le somme elargite sarebbero state tassate alla fonte e per tanto non sarebbero state piu 80€uro ma qualcosa in meno, ma c’è di piu, le tasse da allora sono state sempre piu alte annullando l’effetto che quelle somme avrebbero dovuto dare, ma anche, e qui sarebbe il “peccato”, cioè tutta questa operazione veniva fatta proprio alla scadenza delle elezioni amministrative che da lì a poco si sarebbero svolte, quando si dice il caso, bene l’operazione tesoretto in questo ha molte similitudini, già perché guarda caso, l’annuncio viene fatto alla viglia delle elezioni Regionali, mi viene da dire Ecchecaso….

Escher- "Parfume"
Ma c’è un altro fattore che forse è passato inosservato, e cioè che non si sia riusciti a capire la provenienza di questo tesoretto, considerato che questo governo continua a questuare  soldi per far quadrare i conti, tutto d’un tratto ci si ritrova con risorse che non si sapeva di avere? La cosa mi puzza un po’ e cerco di capire se sono io a pensar male, diffidente per legittima difesa, mi fiondo alla ricerca di qualche notizia che possa finalmente illuminarmi e nel caso recitare il mea culpa per aver pensato male di questi “signori”…

Così girando e rigirando per il web, in quelle notti in cui ti svegli ed è troppo tardi per cercare di riaddormentarsi ma anche troppo presto per far iniziare la giornata, mi imbatto in un articolo che parla del 730 precompilato, ennesimo stratagemma messo in pratica da questo Governo per far cassa facilmente ed in modo del tutto “sottotono”, spiego…

Da quest’anno i cittadini avranno la possibilità di accettare i modelli del 730 precompilati ed inviati direttamente a casa dei contribuenti (quanta efficienza sic!) si potrebbe pensare che sia un ottima cosa, si risparmia tempo evitando lungaggini in uffici ed anche qualche soldino non essendoci necessità di rivolgersi ai professionisti del settore, ma c’è un “ma”, che forse a non tutti è chiaro o peggio si sconosce, diciamo subito che chi accetterà il modello precompilato non verrà sottoposto ad ulteriori controlli fiscali,  ma tutto ciò ha un prezzo, cioè i cittadini dovranno rinunciare ad inserire nello stesso le spese sanitarie e gli altri oneri detraibili che in media ammontano a 191 €uro. Compilare autonomamente il modello è molto difficile e sbagliare porterebbe a conseguenze disastrose, basti pensare che il “manuale di istruzioni” allegato al mod. 730 è di 99 pagine, e non aggiungo altro…

martedì 28 aprile 2015

Tempo nel vento...

A volte ci vengono sottratti, a volte vengono persi nel vento, come  granelli di sabbia, vengono sollevati e portati di qua e di là senza poter decidere la destinazione, in modo incontrollabile, lui, il vento, continua a soffiare, attimi di vita che volano via…

Mirò - Dancer
Ci illudiamo di avere in mano il timone della nostra vita, invece perdiamo tempo per negligenza,  impieghiamo parte della nostra vita nel fare il male, succede quando agiamo diversamente dal dovuto,  ma anche quando non facciamo niente, illudendoci che avremo tempo, tra un “rinvio” e l’altro la vita scorre, se ne va, guardiamo avanti nel futuro dimenticando di vivere il presente, vediamo la morte davanti a noi mentre invece gran parte di essa è alle nostre spalle, perché la vita passata non ci appartiene piu se non nel ricordo…

Se ci fermassimo a chiederci quanti di noi mettono in conto il bene piu grande ricevuto, il tempo, scopriremmo che non gli diamo il giusto valore, non è acquistabile né tantomeno restituibile,  crediamo di vincerlo con beni e cose insignificanti, sdrammatizziamo e sorridiamo quando dovremmo riflettere ed ascoltarci e continuiamo a parlare quando il silenzio sarebbe opportuno, vitale, coraggioso, quanto tempo perso…, quanto negato all’amore, quanto ne ha portato via il vento…


Quanto amore viene portato via dal vento, quanti attimi di vita, come granelli di sabbia dispersi nel tempo…