giovedì 4 febbraio 2016

Padri, padrini, e padroni...

Qualche giorno fa leggevo questo titolo sul Sole 24ore “FMI: i rifugiati in Europa faranno crescere l’economia dei Paesi coinvolti”, che a leggerlo così fa anche un bell’effetto in verità, per cui mi sono fiondato a leggere l’articolo e le “reali” dichiarazioni fatte dalla sig.ra Lagarde direttore del suddetto Fondo monetario, chissà cosa si stavano inventando mi dissi…

Il trattato di Schengen disciplina l’area di libera circolazione di uomini e merci forse piu grande al mondo, senza tutte quelle procedure di identificazione a cui saremmo sottoposti quando ci accingiamo a passare una frontiera, i paesi europei che aderiscono al trattato sono 26 su 28, (Irlanda e Regno Unito hanno beneficiato di una clausola di non partecipazione allo spazio di libera circolazione) forse inizia proprio da qui la rinunzia alla propria sovranità popolare?



Bene, la libertà è un bene primario e prezioso, specie quella di potersi muovere da un luogo o paese all’altro senza tutti quei controlli burocratici che ci fanno sentire stranieri nel mondo, ma ultimamente questo sistema è stato messo in discussione dagli stessi paesi che lo hanno sottoscritto quel trattato, per le difficoltà (a volte oggettive) nell’accogliere e far “transitare” dai vari paesi i migranti che fuggono dall’Africa, dai paesi medio orientali, dalla povertà e dalla guerra, lasciando una tragica scia di morte lungo i tragitti che li portano nei nostri paesi. Alcuni paesi tra cui Austria, Svizzera, Francia, Norvegia, ma sembra che anche la Germania ci stia facendo un pensierino, hanno ripreso i controlli alle frontiere sospendendo di fatto il trattato di Schengen (nulla di che è stato fatto anche nel 2012 sic), il motivo addotto è che questi paesi non sono in grado di assorbire l’enorme flusso di persone che preme alle frontiere, e anche nei centri di prima accoglienza che “esplodono” letteralmente, accoglienza che viene fatta nei modi e termini che sappiamo e vediamo sui media, con tutto il marcio che gli gira attorno, tutto questo in una Europa che ancora non è riuscita a scrollarsi di dosso la crisi, dove la disoccupazione è a livelli spaventosi e le banche e gli speculatori stanno facendo tabula rasa.
Ma forse sono troppo pessimista, invece la Lagarde sembra ottimista…

“L'ondata di rifugiati dalla Siria e da altri Paesi del Medio oriente e dell'Africa può avere un modesto impatto positivo sull'economia europea, ma nel lungo periodo i suoi effetti dipenderanno dalla rapidità dell'integrazione dei nuovi arrivati nel mercato del lavoro” … un modesto impatto è già piu reale rispetto al titolo, ma mi chiedo se chi afferma ciò conosca veramente le condizioni economico-sociali del nostro paese, considerato l’alto tasso di povertà, l’alto tasso di disoccupazione e di mancanza di investimenti, da dove dovrebbe arrivare il lavoro per queste persone?

Secondo sempre questo studio dell’FMI per far questo stimano un costo per le finanze pubbliche intorno allo 0,20% del Pil per L’Italia e la Germania nel 2016, mentre per il 2017 lo stimano allo 0,35 per la Germania e lo 0,21% per l’Italia (Sic!) i due paesi, dicono, su cui peserà economicamente di piu l’arrivo dei rifugiati e pertanto questi paesi avranno la possibilità diciamo così di “sforare” i conti imposti dal patto di stabilità, come dire se seguite le istruzioni nessuno si farà male.

Mentre invece per i rifugiati si chiede che vengano integrati nel mondo del lavoro celermente, anche fornendo sussidi a favore dei datori di lavoro per evitare che la loro occupazione sia impedita da salari troppo alti rispetto alla loro produttività, lo studio inoltre afferma, per esperienza del passato, che l’impatto sull’occupazione e i salari della forza lavoro nativa sarà molto piccolo (chissà a cosa si riferiscono quando parlano di “esperienza del passato, forse si riferiscono al periodo schiavista, a come hanno sfruttato gli afroamericani, i cinesi, i messicani ed anche gli italiani). Chi conosce le cose sa bene che non è così, basta citare i raccoglitori di pomodori in Campania o quelli di arance ed olive in Calabria, per non parlare di ciò che accade nelle serre e le campagne di Ragusa, e Siracusa, ma anche di tutte quelle situazioni di cui non si sa nulla…


La piu demagogica e ripetuta discussione che abbonda in ogni dove in questi giorni è quella relativa ai cosiddetti diritti civili, mentre invece sarebbe, forse, piu opportuno parlare di estensione dei diritti individuali. Premesso che il diritto di ognuno di unirsi ad un'altra persona in un legame affettivo ma anche, e soprattutto, che abbia una valenza “legale” nella gestione della vita di tutti i giorni a prescindere dal sesso, è ineccepibile e inappuntabile e fuori discussione, ma allora mi chiedo perchè inserire le “stepchild adoption” nella legge che il nostro Governo si appresta a varare? Da qui nascono tutta una serie di domande, la prima è,  una coppia formata da persone che non sono, in natura, biologicamente idonee a generarlo possono crescere ed educare bene un bambino? Da qui nasce lo scontro, ed io personalmente non ne faccio una questione di “appartenenza” a questo o quell’altro schieramento, però mi chiedo può la crescita, legittima, dei diritti dell’individuo affermarsi a svantaggio dei “doveri sociali”? Ed i diritti dei bambini? Noi tutti ci appelliamo ai nostri diritti ed i doveri? Dov’è il diritto dei bambini ad essere cresciuti dai genitori mamma e papà, il cui significato è radicato nella parte piu profonda di noi?

Ritengo che il cambiamento non possa mai essere imposto, che provenga dall’alto o dal basso non ha importanza, il cambiamento deve essere voluto ricercato e accettato, altrimenti non sarà mai un cambiamento ma solo una imposizione e non è la stessa cosa. Si potevano regolamentare le unioni civili e lasciare la discussione delle adozioni ad un altro tempo non credete? Oppure si potrebbe intanto semplificare l’iter burocratico, e non solo, per accedere alle adozioni da parte delle miglia di famiglie e coppie che aspettano o che vanno in altri paesi a fare quello che qui è complicatissimo…
C'è un dibattito e dei cambiamenti in corso di carattere sociale e anche economico, con una forte spinta dall’alto verso il basso per farci “digerire” tutto quello che decidono di fare senza preoccuparsi troppo e senza una prospettiva di futuro, ho come il sentore che stiamo assistendo ad una “dissoluzione” della vita sociale tradizionale, mentre sui singoli gravano controlli e costrizioni di ogni ordine e grado, e l’accesso ad un diritto è sempre piu condizionato dal possesso di determinati requisiti, e se penso a ciò che sostiene e afferma l’FMI che è una banca ricordiamocelo, che intima e da istruzioni ai paesi sovrani e con un proprio Governo democraticamente eletto (non nel nostro caso ovviamente) praticamente ci comanda, no, non solo a noi, se questo può farci sentire meglio, ma tutti recriminiamo diritti e libertà loro ce le concedono col contagocce e solo quella piu utile ai loro loschi affari.

Alla base della libertà c’è la sicurezza e quando questa manca fa sentire le persone minacciate (Rifugiati, situazione economica, diritti civili) sia fisicamente che nell’anima, possibile che nessuno lo capisca? Possibile che nessuno capisca che è così che è da questo che nasce l’intolleranza, la violenza verbale e non solo, che si materializza subito verso gli strati piu deboli della società, è possibile che nessuno si accorga che nascono subito comitati e movimenti per la sicurezza, e che in definitiva si possa dire che si mobilitano contro le proprie paure sul futuro? Sarà il lato oscuro della libertà, il cittadino brutto e cattivo si trasforma diventa aggressivo forse perché ha come il sentore che gli stia venendo meno la sicurezza sociale. La libertà dovrebbe essere conquistata dai cittadini, non è lo Stato a concederla ma anzi, sono le decisioni del cittadino che dovrebbero legittimare “democraticamente” le istituzioni. 

Le certezze lavorative, sociali, relazionali oggi sono sono messe in crisi da governi che non hanno a cuore le sorti del proprio paese e dei propri cittadini che trattano come sudditi, in attesa di poterci trasformare in schiavi, secondo me la crisi è stata il Cavallo di Troia per scompaginare tutto, per sovvertire i poteri e farci vivere in uno stato di democrazia apparente, ed i frutti sono sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vederli, non ho soluzioni ne risposte, ma solo domande e pensieri che si rincorrono, la “libertà” è rischiosa senza “vincoli”, siamo sicuri che stare in silenzio ci salverà da questo rischio?


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