Certo,
la Sicilia e noi siciliani avremo le nostre colpe, eppure, mi riesce sempre piu
difficile ragionare esclusivamente in
termini di colpa, troppo semplicistico, si individuano i “colpevoli” e le
“vittime” e si resta paghi di questa situazione che non risolve proprio nulla,
anzi lascia tutto com’è di gattopardiana memoria, ed è così che
nell’immobilismo autodenigratorio è facile essere additati, giudicati da chi in
realtà se ne lava le mani.
Foto di Giovanni Isolino - L'Etna visto da Taormina |
Insomma,
credo che dire “è tutta colpa nostra” non risolve nulla, anzi a ben vedere mi
pare che alla fine sia controproducente, e se mi permettete anche un po
ipocrita, perché ho l’impressione che con questo modo di fare si scelga la
soluzione piu semplice, che è quella che ci fa stare in pace con noi stessi,
magari autoaccusandoci masochisticamente di essere gli unici responsabili,
dimenticando che l’unica responsabilità che abbiamo è quella di aver votato chi
ci governa, ma anche qui qualche dubbio rimane, nel senso che ci “costringono”
a votare nomi o persone che spesso non hanno nulla a che vedere nemmeno col
territorio, calati dall’alto dai partiti e partitini, costringendoci a turarci
il naso e votare il meno peggio, già il meno peggio, come dire “mutu e bozza”.
Tutto ciò
c’è chi lo accetta, magari inconsapevolmente, ma una buona parte no, difatti al voto ci và solo il
40/50% degli aventi diritto.
Così
quando sento dire “Sicilia vergognati”, in un contesto del genere, mi sembra
riduttivo, e del tutto inutile, ci si lancia in mea culpa e ci si batte il petto,
ipocritamente aggiungo, in quanto per chiudere le questioni complesse diventa
piu facile urlare anatemi su di noi e continuare col darci frustate da soli.
Invece
del coraggio, di chi resta in questa terra nonostante i servizi languono, le
tasse ci strangolano, la mafia ci stà col fiato sul collo, e dove la voglia ed
il desiderio di “normalità” sono diventati un concetto astratto, bè di tutto
questo nessuno ne parla, nessuno spreca una parola.
In
definitiva i nostri amministratori-governanti lavorano alacremente per
complicarci e renderci difficile la vita a noi cittadini, almeno questa è la
mia sensazione, non dimenticando però parimenti, di avere una certa indulgenza
per chi, tra di “loro”, ruba, corrompe, manipola, ed usa il “potere” secondo
bisogno.
In
realtà ciò che manca è la fiducia, in un momento particolare come quello che
stiamo vivendo con una crisi che a me non sembra solo ”economica” mancano i
punti di riferimento, è come camminare per strada e continuamente guardarsi le spalle.
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